Piano rifiuti Sicilia, Cuffaro puntualizza: “Approvato con ordinanza dal mio governo”

“Dopo oltre 20 anni la Sicilia si dota di un Piano ordinario”, così il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha commentato l’approvazione del Piano rifiuti a opera del Comitato tecnico-scientifico Via-Vas. Dichiarazioni non passate inosservate a Totò Cuffaro che ha tenuto a fare delle puntualizzazioni in merito.

Presidente della Regione Siciliana dal luglio 2001 al gennaio 2008, Cuffaro, sentitosi chiamato in causa dalle ultime dichiarazioni dell’attuale governatore isolano, ha voluto ricordare quanto fatto su tal fronte durante il suo governo: “Il Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia – afferma l’ex presidente in una nota ufficiale -, unitamente al Piano delle bonifiche dei siti inquinati è stato approvato, ed è ancora in vigore come più volte ribadito dal Ministro dell’Ambiente e dall’Ufficio legislativo e legale, con ordinanza del Commissario Delegato-Presidente della Regione (On. Cuffaro) n° 1166 del 18 dicembre 2002”.

Cuffaro ha ripercorso quindi l’intero iter. Successiva all’emanazione dell’ordinanza, è stata la condivisione del suddetto piano – avvenuta nel 2003 – ad opera sia del Ministero dell’Ambiente sia della Commissione Europea perché reputato in linea con le direttive europee, con conseguente invito al Commissario ad avviare tutte le iniziative necessarie per l’attivazione. Negli anni seguenti, più precisamente nel 2004 e nel 2006, il Piano rifiuti ha subito degli aggiornamenti, resi necessari affinché venisse adeguato alle normative nazionali ed europee e volti, nello specifico, a “ridurre drasticamente il quantitativo di rifiuti avviati in discarica, incrementare la raccolta differenziata, prevedere gli impianti di compostaggio dove fare affluire l’umido ed avviare la frazione secca a valle della raccolta differenziata alla termovalorizzazione, limitando lo smaltimento in discarica solo ai rifiuti inerti e inertizzati”. Ciò ha portato a una notevole riduzione del numero di discariche presenti sull’isola (da 325 si è passati dapprima, nel 2006, a 50 discariche attive e qualche anno più tardi, nel 2009, a 13) e alla concessione, ai vari Comuni della Regione Siciliana, di finanziamenti per la realizzazione di isole ecologiche, impianti, campagne di formazione e informazione.

L’ex governatore ha voluto concludere ricordando altresì: “Dopo il 2009, in assenza di qualsiasi controllo, tutte le iniziative si sono interrotte. (…) La scellerata decisione di bloccare i Termovalorizzatori che il mio governo stava costruendo ha causato il disavanzo economico in molti Comuni, un esborso delle finanze della Regione senza precedenti e ridotto la Sicilia in immondezzaio a cielo aperto. Finalmente, qualcuno parla di chiudere ‘l’era delle discariche’, parlando, invece, del ‘recupero di energia tramite moderni impianti di termoutilizzatori'”.

Alessandra La Farina

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